L’Italia ha una lunga tradizione nella raffinazione del petrolio e per molti anni è stata considerata il “raffinatore d’Europa”. Nel corso degli anni, il settore petrolifero italiano ha subito diverse trasformazioni, affrontando sfide economiche e ambientali. In questo articolo, esploreremo il numero attuale di raffinerie di gasolio in Italia e la loro distribuzione geografica. Scopriamo quali raffinerie sono ancora in funzione nel paese.
Le raffinerie di gasolio in Italia nel corso del tempo:
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia ha visto una crescita significativa nel settore della raffinazione del petrolio. Nel 1950, erano attive 22 raffinerie con una capacità di lavorazione di 7 milioni di tonnellate. Tuttavia, nel corso degli anni, il settore ha subito varie crisi che hanno portato alla chiusura di diverse raffinerie. A causa di questi cambiamenti, attualmente in Italia sono attive 13 raffinerie, di cui 2 sono bioraffinerie.
Principali raffinerie di gasolio attualmente in funzione:
- Raffineria di Busalla: Situata nella provincia di Genova, in Liguria, la raffineria di Busalla è la più piccola del paese. Fondata nel 1942, ha una produzione annua di circa 2 milioni di tonnellate. La sua specializzazione riguarda principalmente bitume, gasolio e olio combustibile.
- Raffineria di Falconara: Proprietà di API (Anonima Petroli Italiana), la raffineria di Falconara si trova a nord di Ancona, nelle Marche. Le prime strutture risalgono al 1933 e la sua produzione annuale è di circa 4 milioni di tonnellate.
- Raffineria di Livorno: Situata a Stagno, nei pressi di Livorno, la raffineria di Livorno è di proprietà di Anic (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili). Fondata nel 1973, ha una produzione annua di circa 4,5 milioni di tonnellate.
- Raffineria di Taranto: Ubicata nei pressi del porto di Taranto, in Puglia, la raffineria di Taranto è una delle più importanti del paese. Fondata nel 1964, ha una capacità di lavorazione di 6,5 milioni di tonnellate all’anno. È situata vicino ad altre strutture industriali, come l’Ilva, un cementificio e una centrale termoelettrica.
- Raffineria di Trecate: Situata a Trecate, nella provincia di Novara, la raffineria di Trecate è gestita dalla società SARPOM. Si trova lungo il fiume Ticino, vicino al confine con la Lombardia. Ha una capacità autorizzata di 9 milioni di tonnellate all’anno.
- Raffineria di Milazzo: Situata a Milazzo, in Sicilia, la raffineria di Milazzo è gestita dalla società ENI (Ente Nazionale Idrocarburi). È una delle raffinerie più grandi d’Italia, con una capacità di produzione di circa 10 milioni di tonnellate all’anno.
- Raffineria di Gela: Anche la raffineria di Gela si trova in Sicilia, a Gela. È di proprietà di ENI e ha una capacità di lavorazione di circa 10 milioni di tonnellate all’anno.
- Raffineria di Augusta: Situata ad Augusta, in Sicilia, la raffineria di Augusta è gestita dalla società ISAB (Impianti Sud-Aranci Brindisi). È una delle raffinerie più grandi e complesse d’Europa, con una capacità di produzione di circa 12 milioni di tonnellate all’anno.
- Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi: Ubicata a Sannazzaro de’ Burgondi, nella provincia di Pavia, Lombardia, la raffineria di Sannazzaro è di proprietà di API. Fondata nel 1963, ha una capacità di lavorazione di circa 15 milioni di tonnellate all’anno.
- Raffineria di Venezia: Situata a Porto Marghera, nella provincia di Venezia, la raffineria di Venezia è gestita dalla società ENI. Fondata nel 1915, ha una capacità di produzione di circa 16 milioni di tonnellate all’anno.
Conclusioni:
Le raffinerie di gasolio in Italia svolgono un ruolo cruciale nel processo di trasformazione del petrolio grezzo in prodotti raffinati, tra cui il gasolio. In Italia sono attive 13 raffinerie di gasolio, con una capacità totale di circa 87 milioni di tonnellate ed una concentrazione significativa in Sicilia.
Le raffinerie più grandi, come quelle di Milazzo, Gela e Augusta, hanno una capacità di produzione di milioni di tonnellate all’anno e svolgono un ruolo importante nell’economia nazionale.
Queste strutture sono dotate di tecnologie avanzate per garantire processi efficienti e rispettosi dell’ambiente.
Nel corso degli anni, il settore della raffinazione del petrolio in Italia ha subito cambiamenti significativi a causa delle crisi economiche e delle sfide ambientali significative, come la transizione verso fonti di energia più sostenibili e l’impatto ambientale delle emissioni di gas serra.
Ciò ha spinto le raffinerie italiane a considerare strategie di adattamento e diversificazione, investendo in tecnologie più pulite e nella produzione di biocarburanti.
Nonostante tali sfide, le raffinerie di gasolio in Italia continuano a giocare un ruolo vitale nel soddisfare la domanda di carburanti nel paese.
Con una combinazione di capacità di produzione, tecnologie all’avanguardia e un impegno per l’innovazione, queste raffinerie sono fondamentali per l’approvvigionamento energetico nazionale e contribuiscono all’economia italiana.
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